Extruded Polystyrene Styrofoam

- ATI

27/02 — 23/03/2025

Installation

L’opera Extruded Polystyrene Styrofoam di -ATI è al tempo stesso un progetto-manifesto e un dispositivo scenico: da un lato, una dichiarazione di intenti sulle architetture attraversate da tensioni e contraddizioni; dall’altro, un costume alpino e una maschera carnevalesca. Si tratta di una reinterpretazione site-specific di Oribasia Corviale, l’ultimo progetto realizzato dal collettivo ATI a Roma, che invita a superare la superficie dell’errore, del decoro, del cemento e della retorica per osservare lo spazio attraverso il filtro del finto tonto. Due pesi, due scale, un unico materiale-paradosso: l’extruded polystyrene styrofoam diventa il collante tra il mito di una scalata e l’architettura che si fa corpo. ATI esplora una metodologia di ricerca espansiva, che si sviluppa per accumulo e trasformazione, generando un campo di tensioni in cui elementi apparentemente estranei al contesto lagunare si rivelano, in realtà, profondamente radicati in esso.

Oribasia Corviale è il progetto più recente realizzato dal collettivo ATI a Roma, sviluppato tra ottobre 2024 e gennaio 2025. L’iniziativa, che ha integrato momenti laboratoriali e interventi installativi, intendeva stimolare un ripensamento degli spazi urbani, trasformando materiali industriali abitualmente adoperati per operazioni tecniche su strutture esistenti in nuovi scenari architettonici. I materiali d’elezione sono stati i pannelli isolanti di polistirene estruso, tra i più utilizzati nella riconversione energetica. Situandosi in uno dei più significativi progetti di edilizia popolare in Italia, il complesso residenziale di Corviale a Roma, il processo ha coinvolto gli abitanti nella creazione di uno spazio verticale, sovrapponendo i pannelli isolanti in modo da costruire una o più vette sulle terrazze dell’unità abitativa, normalmente inutilizzate a causa dei parapetti troppo alti, che impedivano la vista. L’installazione ha reso fruibile il panorama, laddove gli errori dell’architettura sembravano un tempo insormontabili.

L’installazione Finti tonti restituisce i risultati dell’omonimo laboratorio condotto dal collettivo ATI presso Scuola Piccola Zattere nel febbraio 2025.
Il workshop, articolato tra ricerca teorica e sperimentazione pratica, ha indagato la strategia del finto tonto, che il collettivo definisce come “un dispositivo di resistenza, un congegno di adattamento, un’illusione scelta con lucida determinazione”.
Attraverso esercizi e riflessioni, le partecipanti hanno esplorato le contraddizioni insite nella percezione della fine imminente di un’epoca o di un sistema, interrogandosi sulle strategie per affrontare, trasformare o tollerare questa condizione. Il laboratorio si è svolto nel periodo del Carnevale, occasione per interrogarsi su cosa significhi prepararsi, su quali siano le scelte di vestizione e nutrimento quando la catastrofe non segna solo una fine, ma l’inizio di un viaggio attraverso le più profonde contraddizioni che governano le nostre vite.

ATI è un collettivo artistico nato a Roma nel 2013, composto da un gruppo interdisciplinare di architettə, artistə visivə e filosofə. Il collettivo rivolge la sua ricerca nella direzione di un’arte intesa come metodo di ricerca nell’urbano, ritenendo imprescindibile l’interazione e la relazione come base di ogni processo artistico. Il gruppo si distingue per il costante cambiamento di denominazione in relazione ai membri e ai territori psicogeografici attraversati. Lavora da oltre dieci anni a cavallo tra partecipazione urbana e arti performative stimolando l'autorappresentazione delle comunità emarginate, creando ponti tra diversi attori urbani, generando condizioni per conversazioni pubbliche e invitando le persone a entrare in situazioni non convenzionali. Il gruppo collabora da molti anni con il dipartimento di Architettura di Roma Tre, la facoltà di Space and Design di Linz in Austria, l’università di Belle Arti dell'ESI di Poitiers in Francia.